Sabato sera nel locale modaiolo di Padova - parte 1

E' da qualche mese che io e le mie amiche frequentiamo uno dei locali più in voga della movida padovana.
Molti ragazzi mi corteggiano e mi fanno capire in modo più o meno palese la loro intenzione di portarmi a letto, d'altronde sono una bella ragazza, snella, alta, con cambe lunghe affusolate, non ho molto seno ma in compenso ho un culo sodo con natiche toniche e di una bella forma.
Purtroppo, anche se il mio aspetto mi porta ad essere molto apprezzata dal sesso maschile, sono diversi mesi che non riesco a trovare un ragazzo che mi colpisca e che accenda in me la passione.
E' stato così fino a due settimane fa. Come al solito, il sabato sera esco con un paio di mie amiche di lunga data ed andiamo a sorseggiare un buon prosecco millesimato nel famoso locale di Padova centro dove, generalmente, si incontrano tutti i ragazzi della città e provincia.
La serata si prospetta noiosa e piatta come tutti i sabato sera passati attorniata da ragazzi carini ma standardizzati, dei quali nessuno mi colpisce.. finché dal lato opposto del locale noto un bel ragazzo moro, mai visto prima, e, il fato volle, accompagnato da Simone, un ragazzo con cui avevo avuto una relazione di sesso, durata poche sere, un paio d'anni fa.
Anche se la distanza di circa dieci metri non mi permetteva di cogliere la sua bellezza in tutti i dettagli, più guardavo il ragazzo più mi sentivo attratta da lui, un'attrazione forte, irresistibile, una sensazione così erano mesi, se non anni, che non la sentivo.
Con una banale scusa mi allontano dalle mie amiche e cerco di attraversare il locale per avvicinarmi a Simone e soprattutto al suo misterioso amico.
Prima di avvicinarmi a loro passo per il banco del bar e mi faccio prepare un gin-tonic dal barista con gin "Bombay Saffire" e "Schweppes Tonica", ne mando giù mezzo tutto di un fiato al bancone e l'altra metà la finisco mentre cerco di raggiungerli; volevo bere qualcosa per inibirmi un po' e cercare di essere più simpatica e spigliata, invece mi ritrovo intontita e mezza ubriaca.
Quasi barcollando e con un sorriso stupido in faccia riesco a raggiungere Simone e lo splendido ragazzo misterioso, mentre mi avvicinavo sono riuscita a scorgere il blu intenso dei suoi occhi ed il suo fisico magro, ma ben scolpito da fare invidia a molti gigolò, sotto la camicia sotto la t-shirt attillata che indossava con molto charme.
Appena raggiunti esordisco con: "Ciao Simone! E' da un po' che non ti vedo, come stai?"
Simone: "Ciao Francesca, bene grazie tu? Si, è vero, è da un po' che non frequento Padova, da quando esco con Enrico solitamente preferiamo frequentare altri posti, per vedere gente nuova. Vi conoscete?"
Ho raggiunto il mio primo scopo! Sono riuscita a farmi presentare al ragazzo dei miei sogni e finalmente so anche come si chiama! Mentre Simone mi parlava, intontita un po' dall'alcool, ma soprattutto attratta in una maniera indicente, non riuscivo a staccare gli occhi di dosso ad Enrico, lo stavo letteralmente mangiando con gli occhi.
Enrico: "Ciao, piacere Enrico"
Io: "Piacere mio, Francesca"
Enrico: "Sei un'amica di Simone?"
Io: "Si, ci siamo conosciuti un paio di anni fa, ma ultimamente non ci vediamo spesso, anzi, era da un bel po' che non ci intravamo."
Enrico: "Felice di averti conosciuto Francesca, stavo proprio dicendo a Simone che ora devo tornare a casa che domattina devo svegliarmi presto. Ti saluto."
Lo sconforto, mischiato all'alcool, ha cominciato a prendere il soprravvento, il sorriso da scema che avevo stampato in faccia fino a due secondi prima si è tramutato in una smorfia di tristezza, sono rimasta paralizzata lì, in mezzo al locale ad osservare come il magnifico culo di Enrico stretto nei jeans si stava allontando da me.
In quei attimi che sono rimasta in stato catatonico, Simone aveva cominciato a parlarmi, ma non capivo cosa mi stesse dicendo, sentivo tutto in lontananza, ovattato, non riuscivo a concentrarmi sulle sue parole.
Lo interrompo bruscamente e gli dico: "Simone, devi tornare qui sabato prossimo con Enrico"
Simone: "Perchè?"
Io: "Perchè di si!"
Simone: "Ti piace?"
Io, senza neanche pensarci due volte: "Si!"
Simone: "Ah beh, allora devi pagarmi!" con tono scherzoso, ridendo.
Io, d'istinto: "Ti faccio un pompino"
Simone resta sbigottito un secondo ma poi mi prende per il braccio e con un passo molto deciso mi porta verso il bagno del locale.
Entriamo in una toilette e Simone mi fa inginocchiare davanti a lui, si sbottona i pantaloni e mi presenta davanti al viso il suo cazzo quasi eretto, io, senza titubanza alcuna lo prendo in bocca e comincio a leccare e succhiare il suo membro.
Già alla prima leccata il suo cazzo diventa subito duro ed ogni volta che affondo le labbra e me lo spingo quasi in gola lo sento pulsare dentro la mia bocca.
Non mi risparmio, non gli sto facendo un pompino in modo superficiale, sto mettendo in pratica tutte le tecniche che ho imparato da quando ho succhiato il primo dai tempi delle superiori: gioco con la lingua passandola su tutto il glande, quando affondo le labbra cerco sempre di succhiare in modo di farlo godere il più possibile.
Simone sta apprezzando e non è un caso che dopo pochi minuti che lo stimolo con la lingua e con le labbra stia per venire; il bagno è stretto, non ho modo di spogliarmi o di spostarmi e non voglio rischiare che Simone mi sporchi e così decido di farlo venire dentro la mia bocca ed ingoiare tutta la sua sborra.
Appena finito usciamo e Simone, ancora con un po' di fiatone mi fa: "Sabato prossimo saremo qui, puoi contarci", io gli faccio un cenno d'intesa con la testa e mi avvio verso le mie amiche.
Il resto della serata ed i giorni della settimana che mi dividevano dal sabato sono bassati veloci, come se nella mia testa ci fosse solo il pensiero di incontrare Enrico.
Il Sabato sera Simone è stato di parola ed è venuto al locale assieme ad Enrico, ma non è andata nei modi che immaginavo.

CONTINUA...

Scritto da Francesca

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